Dopo i bombardamenti del 1944, il caffè storico riesce a sopravvivere e reinventarsi: la famiglia Redico alloggia provvisoriamente nel vicino campanile, nella speranza forse, che chi non ha rispettato i simboli pagani della città, possa rispettarne almeno quelli sacri. Alle 5 del mattino il Caffè Municipio è di nuovo aperto, con le sue ferite recenti, ma sempre pronto ad accogliere la vita sociale di una città che ancora non conosce il suo futuro di sviluppo.
Punto d’incontro per tutte le classi sociali pordenonesi, nel caffè storico presente da quasi 150 anni trascorrono le ore che passano lente e accompagnano la fine del conflitto mondiale.
Nel 1945, il giovane Bruno entra attivamente a fianco del padre e della sorella nella gestione del locale, dando inizio a una tradizione che ancora oggi, a distanza di più di 50 anni, segna il quotidiano evolversi della vita del centro di Pordenone.